
L’interessante articolo di Panos Petrou, membro di Dea, sinistra operaia internazionalista, una delle forze significative che animano la Corrente di sinistra, ossia la Piattaforma di sinistra di Syriza, mette in luce l’estrema drammaticità della situazione greca alla luce delle politiche di austerità che continuano imperterrite. Le politiche di austerità massacrano da anni la classe lavoratrice e colpiscono violentemente anche la classe media, mentre la frazione più ricca della classe dominante comincia a godere dei frutti della guerra sociale che ha messo in atto. Questo avviene alla vigilia di alcuni test importanti, tra cui le elezioni europee, in un momento in cui le forze politiche tradizionali al governo sono screditate agli occhi della maggior parte della popolazione, anche se la mobilitazione sociale presenta forti difficoltà e i Neonazisti di Alba Dorata, in difficoltà anche grazie alle grandi mobilitazioni antifasciste, potrebbero godere dell’appoggio di settori della classe dominante (ndr).
E’ un inverno duro per gran parte della popolazione. La maggior parte non può permettersi l’acquisto di gas, di olio o di elettricità.
1Molte persone non riescono a pagare le fatture dell’elettricità (il 32% della popolazione ha difficoltà nei pagamenti, secondo Eurostat) che è stata tagliata e a migliaia di famiglie inadempienti (si contano 173.000 tagli nel corso della prima metà del 2013). Questo spinge molti ad usare bracieri e stufe a legno per riscaldare le loro case.
Alcune notte, i fumi che escono dalle case ricoprono il cielo di Atene. Alcuni tragici incidenti, dovuti all’uso di stufe alla buona, (così come la morte di una giovane ragazza intossicata dal fumo di un braciere e casi di case incendiate), sono un forte segnale della brutalità della situazione. Inoltre, secondo gli specialisti, l’aria che respiriamo diventa estremamente pericolosa a causa di questi fumi. Questo quadro, in una città industrializzata nel capitalismo sviluppato del XXI secolo, evidenzia più di ogni parola le devastazioni provocate dalle misure di austerità sulla società greca. A Salonicco, la soglia di inquinamento (a fine dicembre 2013), ossia in particolare la concentrazione di particelle tossiche nell’atmosfera – la cui soglia di “emergenza” è stabilita a 50 mg/m3 e “ il livello di allarme” a 150 mg/m3 – si situa a 316 mg/m3, da cui ne discendono forti problemi respiratori e di conseguenza“costi per la salute”, almeno fino a quando le persone colpite disporranno delle risorse per curarsi!
“Nessun paese ha mai fatto così tante (contro)riforme strutturali”
Il 2013 è stato un nuovo anno di austerità e di pesantissime politiche neoliberali. Esse hanno accelerato i processi di devastazione imposti dal 2010 allorquando il governo greco firmò il Memorandum con la “Troika” (Banca centrale europea, Commissione europea e Fondo monetario internazionale).
Il governo Samaras manifesta gioia per aver allontanato l’eccedenza nell’avanzo primario (anticamera del debito) del bilancio.2 Egli non cita i giganteschi costi sociali; del resto, i dati contabili sono discutibili. Questo non impedisce Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, di affermare quasi vantandosi: “nessun paese ha mai fatto così tante riforme strutturali quanto la Grecia”.