mercoledì 25 dicembre 2013

STATO SPAGNOLO: DI FRONTE ALLA RIFORMA DELLA LEGGE SULL’ABORTO.

 · 

I nostri corpi, la nostra decisione

Dobbiamo ancora una volta spiegare in quale contesto avviene il dibattito. Ancora una volta la chiesa e più settori conservatori si schierano contro chi fa uso della propria libertà, criminalizzandola. Non si tratta di sapere quando inizia la vita. Su questo, la scienza ha da dire di più rispetto alla chiesa.
IA-_Panfleto_Aborto_2013 - copie.preview
Essi non difendono la vita. A loro non importa delle donne che muoiono per gli aborti clandestini, di quelle che non possono permettersi di rimanere incinta per non perdere il posto di lavoro. Non si preoccupano del diritto all’istruzione, alla salute, alla casa, ad una vita dignitosa per coloro che sono già al mondo. Tacciono di fronte alle politiche di austerità e allo smantellamento delle conquiste sociali.

Non è la vita che li interessa, bensì il controllo del corpo femminile, la sua capacità di riproduzione. Essi vogliono rimettere in discussione la capacità di decisione delle donne sul loro corpo e la loro sessualità. Vogliorno restaurare i ruoli tradizionali nei quali le donne sono sottomesse , imporre un modello di sessualità legato alla riproduzione e ridurlo all’eterosessualità.
 Non vogliamo tornare indietro, tanto meno continuare così come è ora.
Il PP ci minaccia con una nuova legge, proposta dal Ministero della Giustizia e non da quello della Sanità , che eliminerebbe le 14 settimane di aborto libero e stabilirebbe un sistema di regole più restrittive rispetto a quelle in vigore dal 1985. Ora, tuttavia, l’aborto è solo parzialmente depenalizzato. Il PSOE aveva fatto qualche passo in avanti, ma non ha avuto il coraggio di resistere alle pressioni della chiesa e non ha rotto con la logica della privatizzazione.
  • Il 98 % degli aborti sono praticati al di fuori della sanità pubblica, in cliniche private e affiliate. Alcune comunità autonome non lo praticano, in altre bisogna pagare e dopo puoi essere rimborsata. Si abortisce solitamente in un centro sanitario di un’altra città, di nascosto come se si facesse qualcosa di sbagliato.
  • Una volta che vai dal tuo medico, hai tre giorni per pensarci e ricevi un foglio di informazioni che è ben lungi dall’essere imparziale (ti promette benefici fiscali , adozione…) . La scelta delle donne è costantemente rimessa in discussione come se fossimo isteriche e impulsive , incapace di prendere da sole una decisione.
  • Non c’è l’accesso gratuito ai contraccettivi. La prevenzione è fondamentale. E’ un diritto elementare .
  • Non c’è neanche un’educazione sessuale e affettiva capace di fornire delle risposte alla realtà. L’unica informazione riguarda le malattie sessualmente trasmissibili e gli aspetti biologici della riproduzione. La sessualità è, tuttavia, parte della nostra identità e va oltre la mera riproduzione.
  • Molti medici che si dichiarano obiettori di coscienza in pubblico eseguono, poi, aborti in privato. La morale passa in secondo piano quando si possono fare dei buoni affari di cui solo loro beneficiano. Gli altri ci impongono una morale assurda che mira a punire tutto ciò che non rientra nelle loro ristrette definizioni di sessualità , famiglia, ecc .
  • Con i tagli al settore educativo, all’assistenza sociale, i licenziamenti, gli sfratti… ci limitano i nostri diritti in tutti i settori . I tagli e i provvedimenti colpiscono soprattutto le donne che partono già da una situazione più svantaggiata e anche perché sono le principali beneficiarie dei servizi pubblici.
Nuova legge del Pp, nuovo giro di vite
Il Pp minaccia di ricriminalizzare la scelta della donna sulla sua maternità, costringendola ad essere madre a meno che non possa dimostrare di essere stata stuprata o di correre un rischio grave. Questa legge condanna a morte le donne che non possono recarsi a Londra per abortire. Essa tutela le minori, considerandole capaci di diventare madri, ma non di deciderlo di non esserlo allorquando possono decidere a qualsiasi altra operazione chirurgica.
Questo nuovo attacco non è isolato dalle misure che stiamo subendo. Tagli, licenziamenti e precarietà del lavoro fanno parte della stessa logica. Il capitalismo ha bisogno di controllare il nostro corpo per sopravvivere e superare questa crisi, trarre profitto dalla situazione delle donne sul mercato del lavoro, per aumentare la precarietà, estendendola a tutta la classe operaia , caricando sulle spalle della donna il lavoro domestico, la cura dei bambini, dei malati , degli anziani, delle persone non autosufficienti. Nel frattempo si tagliano i servizi pubblici e si precarizza ancor di più il lavoro delle donne e di tutti.
La nuova legge è un ulteriore giro di vite. Il diritto di scelta è parte dei diritti e delle conquiste sociali e politiche che ostacolano i profitti del capitale ed è per questo che vogliono smantellarli. Noi che resistiamo e combattiamo ogni giorno per difendere la nostra dignità, noi dobbiamo essere consapevoli della posta in gioco. E’ riprendendoci le piazze che dobbiamo fare la nostra lotta femminista per il diritto di scelta. ABORTO LIBERO E GRATUITO !
LA NOSTRA PROPOSTA : diritti di riproduzione e sessuali e per tutti!
  • Diritto di autodeterminazione sui propri corpi e la nostra sessualità: senza interferenze da parte dello Stato o della Chiesa. Il riconoscimento della nostra capacità di decidere se essere madri o no e quando lo vogliamo, senza tutela, senza periodi di riflessione, sia che siamo minori o maggiorenni-
  • Depenalizzazione dell’aborto : ritiro dell’ aborto dal codice penale e diritto di scegliere sui nostri corpi senza alcuna limitazione. Decidere non è un crimine , è un diritto.
  • Aborto libero e gratuito: basta con le cliniche private . L’aborto in sanità pubblica per tutti.
  • Libero accesso ai contraccettivi nelle scuole, nei centri sanitari, nei centri di servizi sociali .
  • Educazione sessuale per godere della propria sessualità, senza rischi , autonomamente e responsabilmente , rompendo con l’ eteronormatività . Il piacere non è un peccato .
  • Diritti riproduttivi per tutti : ritiro della legge che limita la riproduzione assistita per donne single e lesbiche . Non esiste un unico modello di famiglia .
  • Difesa della vita contro l’austerità e l’insicurezza . Le nostre vite valgono più dei loro profitti.
Izquierda anticapitalista

Nessun commento:

Posta un commento