È meglio tagliare la sanità o la scuola o i servizi o i salari, oppure aumentare le tasse? È preferibile colpire ancora le pensioni o privatizzare ancora il patrimonio ed i beni comuni? E una volta pagate la banche e la finanza, il poco che resta di questi soldi lo si dà alle imprese affinché assumano o ai lavoratori affinché comprino?
Queste le varie alternative tra differenti meno peggio che oggi ci offre il confronto economico interno alla gabbia dell’austerità europea. Il governo Letta Alfano, da buon democristiano, ha scelto una modica quantità di tutti i possibili provvedimenti in campo, scontentando un pò tutti, ma con l’evidente obiettivo di non far arrabbiare davvero nessuno.
Bisogna che questo il governo fallisca l’obiettivo e le manifestazioni del 18 e del 19 hanno questo scopo.
È dal 27 ottobre dell’anno scorso, dal No Monti day che in Italia non ci sono manifestazioni generali contro le politiche di austerità.